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Detrazioni Irpef 2025: l’Agenzia delle Entrate chiarisce le novità operative

l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti sull’applicazione delle nuove regole in materia di detrazioni Irpef 2025, introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. Le indicazioni dell’Amministrazione finanziaria si concentrano in particolare sul nuovo art. 16-ter del TUIR, che riformula il sistema delle detrazioni fiscali parametrandole al reddito complessivo e al numero di figli fiscalmente a carico del contribuente.

 

Nuovo meccanismo per il calcolo delle detrazioni Irpef 2025

La principale novità in merito di detrazioni IRPEF 2025 consiste nell’introduzione di un tetto massimo alle spese detraibili, che si aggiunge ai limiti previsti dalle singole agevolazioni. Questo limite viene calcolato in base al reddito complessivo e al numero di figli fiscalmente a carico nel nucleo familiare del contribuente. Non sono invece rilevanti il coniuge o altri familiari, diversi dai figli.

Il calcolo parte da una soglia base di 14.000 euro, per redditi tra 75.000 e 100.000 euro, e di 8.000 euro, per redditi superiori a 100.000 euro.
Tale importo viene poi moltiplicato per un coefficiente variabile in funzione dei figli a carico:

  • 0,50: nessun figlio a carico;
  • 0,70: un figlio a carico;
  • 0,85: due figli a carico;
  • 1,00: più di due figli o almeno un figlio disabile (ai sensi della L. 104/1992).

I figli che contano ai fini del coefficiente sono quelli fiscalmente a carico nell’anno di spesa, anche se solo per una parte del periodo d’imposta, inclusi i figli per cui si riceve l’assegno unico universale o che hanno superato i limiti anagrafici per la detrazione classica (30 anni, se non disabili).

Quali oneri rientrano nel limite?

Il limite previsto dal nuovo art. 16-ter si applica a gran parte delle spese detraibili, inclusi gli oneri sostenuti per i familiari ai sensi dell’art. 12 del TUIR. Per esempio, rientrano nel computo anche le spese sostenute per i figli del solo coniuge deceduto, se conviventi con il genitore superstite.

Restano esclusi dal nuovo tetto gli interessi su mutui e prestiti contratti entro il 31 dicembre 2024, le detrazioni forfetarie, come quella per il mantenimento dei cani guida dei non vedenti e le spese sanitarie, investimenti in start-up e PMI innovative.

Per quanto riguarda le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 restano integralmente escluse dalla nuova disciplina, anche se suddivise in più anni (come avviene per i bonus edilizi).

Reddito complessivo e casi particolari

Ai fini del calcolo del reddito complessivo, base per l’applicazione della nuova norma, si considera il reddito da locazione con cedolare secca, il reddito da regime forfetario, la quota ACE e le mance nei settori ristorazione e alberghiero, soggette a imposta sostitutiva.
Per chi aderisce al concordato preventivo biennale (D.lgs. 13/2024), si considera comunque il reddito effettivo, non quello concordato.

La riforma del 2025 non modifica quanto già previsto dall’art. 15, co. 3-bis del TUIR. Per i contribuenti con redditi superiori a 120.000 euro, le detrazioni Irpef 2025 (salvo eccezioni specifiche) sono ulteriormente ridotte in proporzione alla parte eccedente, fino ad azzerarsi oltre i 240.000 euro. In questo caso, il nuovo limite dell’art. 16-ter si applica prima, e solo dopo si calcola la riduzione prevista per i redditi alti.

 


 

CIRCOLARE_RIORDINO_DETRAZIONI n. 6 del 29 maggio 2025

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