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Scadenza Modello EAS 2024

Quest’anno, a causa della coincidenza con un giorno festivo, la scadenza per l’invio del Modello EAS 2024 da parte delle associazioni non profit slitta dal 30 marzo al 2 aprile: scopriamo chi è esentato, chi è obbligato e come inviarlo correttamente.

Modello EAS: di cosa si tratta?

Il Modello EAS rappresenta la dichiarazione che le organizzazioni associative senza scopo di lucro sono tenute a presentare all’Agenzia delle Entrate per attestare la loro eleggibilità a specifici benefici fiscali. Pertanto, è indispensabile inviarlo al momento della costituzione o in seguito a modifiche interne che potrebbero influenzare l’acquisizione (o la perdita) del diritto a tali agevolazioni. Generalmente sono tenute all’invio le associazioni di tipo culturale, religioso, di promozione sociale o scientifica, di volontariato e quelle sportive dilettantistiche.

Non tutti coloro che operano nel terzo settore però sono obbligati alla sua presentazione: enti registrati nel Runts, le Onlus, le pro-loco che aderiscono alla legge 398/1991, e alcune associazioni e società sportive dilettantistiche prive di attività commerciali sono infatti esentati.

Esistono poi categorie specifiche di enti che devono compilarne solo alcune parti. Tra queste ci sono associazioni e società sportive che effettuano attività commerciali limitate e associazioni riconosciute legalmente, le quali sono tenute a compilare sezioni specifiche del modello. Al contrario, enti non riconosciuti che svolgono attività istituzionali o commerciali devono compilare il modello in ogni sua parte.

Modello EAS 2024: rinnovo e variazioni dei dati e procedura d’invio

Le associazioni già esistenti sono tenute a reinviare il Modello EAS 2024 solo se si verificano cambiamenti significativi nei dati precedentemente comunicati. Variazioni minori, come quelle anagrafiche o relative ai proventi da sponsorizzazione, non richiedono una nuova presentazione.
L’invio del Modello EAS 2024 deve avvenire esclusivamente in forma telematica, attraverso l’Agenzia delle Entrate o tramite un intermediario abilitato. Le associazioni in ritardo possono regolarizzare la propria posizione, evitando sanzioni maggiori, fino al 30 novembre 2024, pagando una sanzione di 250 euro.

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